CRISI TURISMO, IL PENSIERO DI BIANCALUNA BIFULCO, TITOLARE DEL “DUM DUM”…

Sui social il pensiero dell’imprenditrice Biancaluna Bifulco, grande Titolare e animatrice del mitico locale balneare “Dum Dum”, ecco le sue parole sull’estate “Pestana” 2025: ” Le incrollabili ragioni di un’ottimista:
Non c’è nessuno,
Paestum è morta, lungomare deserto di sera..
Come faremo?
Neghiamo. Neghiamo l’evidenza e andiamo avanti, come sempre, a testa bassa fino al trenta agosto. Finirà anche quest’estate e se ne parlerà l’anno prossimo.
Il calo delle presenze è evidente. Dal balcone di casa mia, ogni anno, potevo ascoltare le ultime hit neomelodiche, imparare i nomi di tutti i bambini del vicinato: Jennifer, Naomi, Noemi; ammirare frotte di ragazzini, di nome Diego, con bizzarre acconciature, ad imitare i campioni del calcio, sciamare lungo i viali che portano a mare. E poi i profumi del ragù, inebriante più delle droghe che si calano a Ibiza.
Quest’anno è tutto più sobrio, più mesto .
Come se d’improvviso fosse calato il sipario sull’Italia del sud, sulle narrazioni stereotipate che ne fanno gli influencer.
Cala il sipario sui grandi eventi di qualche anno fa, che di sicuro non hanno lasciato traccia sul territorio.

Cala il sipario su una Capaccio-Paestum che non investe sul futuro, che non sa guardare lontano.
Eppure questa improvvisa fermata, questa inversione di marcia potrebbe essere la nostra grande occasione .
Fermiamoci, studiamo, cerchiamo di comprendere dove abbiano sbagliato, perché gli stranieri che tanto amavano Paestum, adesso sono scomparsi.

È la nostra occasione per dare dignità ad un comparto da sempre oggetto di strali.
È il momento di creare occasioni di lavoro stabili, attrarre giovani preparati, invitarli a restare, per insegnarci ad immaginare un futuro che adesso ci appare fosco.
È il momento di ripensare al nostro rapporto con l’ambiente, per anni insignificante, se non predatorio. Dobbiamo diventare i paladini della difesa dell’ambiente.
Essere strenui difensori di un modello di sviluppo alternativo, che metta la comunità al primo posto.
Il turista, in ultima analisi, è uno sconosciuto che viene a trovarci.
Cosa abbiamo da offrire?
Si tratta di ridefinire la nostra grande storia, di riprendere il cammino che abbiamo smarrito, troppa ostentazione e poca cultura.
Riprendiamo quella nostra fede nell’ospite, invitiamo lo straniero alla nostra tavola, con un bicchiere di vino e parliamo di noi, del nostro mondo antico che già contiene le premesse per il futuro di tutti, dal negozietto al grande albergo, dal bar al ristorante stellato.
Siamo comunità e andremo avanti solo, riscoprendo la nostra vera natura, fatta di umiltà e generosa accoglienza, che è sempre stata l’anima di questa terra meravigliosa “.